Sanremo 2024 e la rivolta dei trattori: tutti gli altri casi di protesta arrivati al Festival
La rivolta dei trattori potrebbe arrivare a Sanremo 2024. Tutti gli altri casi in cui la protesta è riuscita ad arrivare al Festival.
La rivolta dei trattori potrebbe trovare spazio anche al Festival di Sanremo 2024, ormai ai nastri di partenza. A confermarlo, Danilo Calvani, tra i leader del movimento con il Comitato degli agricoltori traditi, che ha dichiarato di essere in contatto con gli organizzatori della kermesse sanremese, anche se, in serata, è arrivata la smentita ufficiale da parte della Rai (“In merito a quanto riportato da alcuni organi di stampa non c’è alcun contatto in corso tra l’organizzazione del Festival e una della associazioni degli agricoltori”).
Durante la giornata di oggi, però, è arrivata un’apertura anche da parte di Amadeus che, nella prima conferenza stampa della 74esima edizione del Festival, ha dichiarato che sarebbe pronto ad accogliere sul palco una rappresentanza degli agricoltori in protesta nel caso i trattori dovessero arrivare anche a Sanremo, definendo la loro manifestazione “sacrosanta e assolutamente giusta”.
Gli agricoltori, in questo periodo, stanno protestando, creando disagi su strade e caselli autostradali con i loro trattori, sostanzialmente contro le politiche agricole europee e le nuove tasse del governo. Le proteste, iniziate a gennaio in vari paesi europei, sono arrivate anche in Italia.
Sanremo e gli altri casi di protesta arrivati sul palco del Festival
Non è la prima volta che Sanremo, durante la settimana del Festival, diventa teatro di manifestazioni di protesta che, in alcuni casi, in passato, riuscirono ad arrivare anche fin dentro dell’Ariston.
Tra i casi più eclatanti del passato, ovviamente, impossibile non citare Pino Pagano, disoccupato che, nel 1995, minacciò il suicidio in diretta, che venne rassicurato e portato in sicurezza direttamente da Pippo Baudo, una pagina televisiva legata al Festival di Sanremo che restò nella storia.
Undici anni prima, nel 1984, sempre Pippo Baudo fece salire sul palco i lavoratori dell’Italsider di Genova che si schierarono davanti all’Ariston, la sera del debutto, per chiedere la sospensione del Festival e protestare per i licenziamenti previsti.
Nel 2000, nella seconda edizione condotta da Fabio Fazio, furono i Cobas del latte a protestare con la mucca Ercolina, simbolo del movimento di protesta, davanti al Teatro Ariston.
Nel 2009, l’attrice a luci rosse Laura Perego salì sul palco, accolta tranquillamente da Paolo Bonolis, conduttore di quell’edizione, spogliandosi per protestare contro le pellicce. Fu portata via da due addetti alla sicurezza.
Nel 2014, invece, due operai dei Consorzi di Bacino di Napoli e Caserta minacciarono di lanciarsi dalla balaustra del Teatro Ariston durante i primi minuti della 64esima edizione del Festival, condotta da Fazio, chiedendo al conduttore di leggere una lettera.
Nel 2019, infine, ci fu una mobilitazione fuori dall’Ariston anche dei Gilet Gialli, movimento francese che protestò contro l’aumento dei prezzi del carburante e l’elevato costo della vita.